Drone agri tech
03.02.2025
Purtroppo i droni sono entrati nella nostra società in modo piuttosto, si può dire "invasivo" questo ha portato ad un non apprezzamento degli stessi da parte della società. Ci sono stati diversi episodi nel mondo che hanno richiesto particolare attenzione e hanno fatto si che gli organi regolatori dell'aviazione civile sono stati chiamati a regolamentare questo nuovo mondo.
Ad oggi, le leggi in vigore in Europa grazie ad EASA (l'agenzia europea per la sicurezza aeronautica) hanno definito molto chiaramente (per chi vuole capire) i modi di operare e quali sono le regole da rispettare, in particolare, abbiamo 3 categorie che si dividono poi in sottocategorie, dove abbiamo la categoria aperta, specifica e certificata.
La categoria aperta;
è la categoria per dire "ludica" dove ognuno rispettando le regole date, può far volare un drone fino a 25kg di peso che si divide però i 3 sottocategorie, che corrispondono poi alle licenze necessarie. dove troviamo la sottocategoria A1, A2 e A3.
Dove possiamo riassumere che la sottocategoria A1 (che si divide in 2) comprende i droni con peso inferiore a 250g e inferiore a 900g
Con peso inferiore a 250g ho molta libertà, non necessito di possedere una licenza, una regola importante è che non si sorvolano assembramenti di persone. (per la definizione di assembramenti di persone, visitare il sito dell'UFAC).
Con peso inferiore a 900g ma superiore a 250g, devo possedere la licenza A1/A3, non posso sorvolare persone non coinvolte e se succede devo dirigere il drone lontano da loro, resta sempre vietato sorvolare assembramenti di persone.
La sottocategoria A2, che personalmente reputo quella più interessante della categoria aperta, è leggermente più complessa, ma ci permette di comunque operare vicino alle persone con un drone con peso maggiore di 900g ma inferiore a 4Kg. in questo caso, devo possedere la licenza A2.
È appunto vietato sorvolare le persone, devo mantenere una distanza minima di 30m dalle persone, 5m se imposto una velocità ridotta inferiore a 3m/s. Inoltre mantengo una distanza orizzontale minima dalle persone uguale o maggiore della quota di volo. (regola 1:1).
La sottocategoria A3, è la sottocategoria più restrittiva e comprende i droni che vanno dai 4kg di peso a massimi 25Kg ed essendo quella più restrittiva è anche quella con le regole più semplici.
È vietato sorvolare le persone, devo mantenere una distanza minima di 150m dalle aree residenziali, commerciali, industriali e ricreative.
Devo comunque mantenere una distanza minima dalle persone di 30m, rispettare la regola 1:1 e devo rispettare una distanza minima in metri dalle persone che il mio drone copre in 2 secondi alla velocità massima. (tempo di reazione).
Un importante punto da non dimenticare è che il drone deve sempre essere fatto volare in VLOS, quindi so dire dove si trova, in che direzione è orientato in ogni momento! per questo punto esiste un calcolo che definisce a che distanza sono in grado di scorgere il drone e a che distanza sono in grado di definirne l'assetto.
Un altro punto molto importante è che mantengo una distanza massima dal suolo di 120m, in ogni momento, dal punto più vicino ad esso.
L'aviazione generale ha sempre la precedenza, e qui sono compresi, aerei, elicotteri, jet, parapendii, mongolfiere, alianti, ecc. con il drone non abbiamo MAI la precedenza.
Perché dobbiamo far volare i droni in VLOS ma al massimo a 1km?
Perché questa è la distanza alla quale si stima che sia possibile riconoscere un traffico dell'aviazione civile e prendere le misure necessarie per impedire incidenti e come detto sopra, i droni non hanno mai la precedenza.
Considerazioni personali;
purtroppo su youtube continuo a vedere video di droni fatti volare in svizzera! non solo non rispettando le regole, ma addirittura a 14km di distanza, attraversando vallate senza nessun riguardo per l'aviazione generale, o ancora video dove si fanno volare droni (VTOL) auto costruiti anche qui senza nessun riguardo per le regole e per l'aviazione generale.
28.01.2025
Dopo un rilievo LiDAR cosa succede con i dati? per cosa possiamo usarli? come vengono trattati?
Proviamo a dare qualche spiegazione in merito e vedere quali sono le possibilità, quali sono i limiti e i vantaggi rispetto alla fotogrammetria e come si possono combinare i due.
Il sistema di rilevo LiDAR si distingue dalla fotogrammetria principalmente per due caratteristiche, la prima, la capacità di penetrare la vegetazione durante la raccolta dei punti e la seconda la velocità di esecuzione del rilievo.
Un rilievo fatto recentemente, da piano di volo indicizziamo 62mila m2 di terreno, il tempo di rilievo si attesta a 18 minuti, terreno in forte pendenza, quindi il drone deve spesso salire e scendere quindi la velocità massima si attesta attorno ai 6m/s, la velocità impostata era comunque inferiore per poter raccogliere più dettagli.
La ricostruzione è durata una vita, 8h e 42' probabilmente perché per errore ho fatto la ricostruzione dalla scheda micro sd e non ho prima copiato i dati su PC per poi fare la ricostruzione da li, avendo a disposizione un maggiore capacità di scrittura e lettura dal SSD del PC.
La ricostruzione risulta come auspicato, il profilo del terreno ha qualche zona d'ombra che è normale in alcune zone dove i pini sempreverdi coprono il terreno.
Con un altro programma provo alcune funzioni dello stesso, grazie al modello di elevazione digitale provo ad eseguire un analisi del terreno per la raccolta dell'acqua in determinati punti di interesse, grazie ad un video esplicativo su Youtube, seguo la procedura ed ottengo un risultato molto interessante, grazie al modello di elevazione digitale, che contiene le informazioni sul profilo del terreno il programma è in grado di capire dove ci sono delle insenature che l'acqua segue poi definendo i punti di congruenza e da qui la possibilità di definire per ogni ramificazione la rispettiva zona imbrifera.
Questo ci permette di farci un idea sul possibile deflusso dell'acqua durante le precipitazioni, scioglimenti, ecc., poter analizzare i possibili punti di captazione o farsi un idea sulla possibile zona interessata da contaminazioni, ecc.
Penso di poter affermare, grazie a queste esperienze fatte fino ad oggi, che la parte di volo con il drone, è la parte più facile e più veloce di questi processi mentre l'elaborazione dei dati, l'analisi degli stessi, le diverse simulazioni, calcoli, ulteriori analisi e la preparazione dell'eventuale documentazione relativa, questa prende tempo, molto tempo.
Tornando al rilievo LiDAR e in particolare al modello di elevazione digitale, questo ci permette di poter stampare in 3D il rilievo di una determinata zona per fare delle simulazioni su un modello in scala, per poter presentare un progetto di interventi, per presentare un progetto di costruzione, ecc.
Per ottenere un risultato eccellente nei rilievi LiDAR è interessante la combinazione della fotogrammetria, infatti grazie alla ricostruzione fotogrammetrica che ha per risoluzione la definizione delle foto scattate, si ottiene un risultato eccezionale, avendo una combinazione di fotogrammetria e nuvola di punti, questo processo però porta con se un maggiore investimento di tempo e software per la combinazione dei due risultati. Un impiego possibile per questo tipo di ricostruzione combinata è l'analisi di pareti rocciose per dei calcoli geologici o per le ispezioni di edifici storici da ristrutturare.
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